mercoledì 7 novembre 2012

AFORISMA


C'è l'incanto sotto i cieli tranquilli. Ci sono i gatti sui tetti e si spande una musica.

Rosalda Schillaci

Dipinto Daniele Baron

AFORISMA


Siamo tutti piccole gocce su un ramo in balia del vento.
Rosalda Schillaci

AFORISMA


In ognuno di noi nascondiamo paure e fragilità e qualcuno, con la poesia, è così pazzo da mostrarle al mondo.

Rosalda Schillaci

mercoledì 10 ottobre 2012

sabato 22 settembre 2012

ULTIMI MOMENTI D'ESTATE.


Sulle barche non culleremo oltre i fiori dell'estate.
I colori dell'autunno sono alle porte remano su correnti meno placide. Un vortice di tristezza quasi di malinconia per gli splendori dell'estate che vanno via ... Chiuderemo le nostre finestre, indosseremo vestiti in cerca di calore, rimpiangeremo il rosso dei papaveri.
Io riprenderò pennelli e penna per disegnare, con colori o parole, paesaggi di nuove stagioni della vita.
Rosalda Schillaci - ULTIMI MOMENTI D'ESTATE.

venerdì 17 agosto 2012

NOIA.


Mi distraggo da me.
Con lo scorrere delle parole sulle pagine inseguo pensieri diversi dai miei.
In altre vite, in altri paesi, curiosando, inspiro nuova linfa.
Ritorno diversa dai miei viaggi di lettura.
Chiudo l'ultima pagina e riaffiora.
Silente, suadente, s'insinua ... la noia.
Rosalda Schillaci.

mercoledì 8 agosto 2012

LA TERRA DELLA SMEMORATEZZA.


La mia immobilità
è difficile da scardinare.
A volte quando lascio casa
mi sembra di minare
sicurezze e certezze
per esplodere verso l'ignoto.
Porto con me tanti libri e
un quaderno dove imprimere
l'urgente scrittura.
Sì perché i ricordi
scivolano via negli anni.
Anche loro in un viaggio
nella terra della smemoratezza.
Nasce così l'esigenza
di strapparli ai sensi consumati
e conservarli su carta.
Imprimere per non dimenticare.
Viaggiare per il piacere di tornare.
Rosalda Schillaci -

martedì 31 luglio 2012

SEMPRE PER SEMPRE.


Ripeto "sempre" con cadenza nelle frasi.
Sempre mi illude che nulla abbia fine.
Sempre è speranza che tutto sia uguale.
Illusione e speranza in una parola rubata all'eternità.
Dove passato e futuro annullano sempre il presente.
Rosalda Schillaci.

lunedì 30 luglio 2012

IL SUONO DELLE PAROLE.


Mi piace il suono delle parole.
Le note svolazzano dalla tastiera.
Come su un pianoforte pigio e sullo schermo i pensieri prendono forma. Leggo, rileggo, correggo. Poi le parole si espandono libere.
Vanno per il mondo, crescono in esperienza, a volte, emozionano.
Mi piace il suono delle parole e quando voglio la melodia nella mia testa, tutta per me, apro un libro. Il fruscio della carta, l'odore che emana, la fantasia che corre incurante di tutto diventano un concerto, un'opera fantastica di strumenti virtuosi.
Leggere e scrivere, fermarsi o volare.
Rosalda Schillaci.

sabato 19 maggio 2012

INCERTE CERTEZZE.




I confini di un nuovo giorno fanno ben sperare.
Il caffè caldo e un biscotto
mentre in tv un film in bianco e nero
racconta la vita di un'attrice sul viale del tramonto.
Dai fasti di una carriera di lustrini
al letto di un ospedale sola e abbandonata.
Ma oggi è sabato!
Molti augurano un buon fine settimana ...
Sorseggio il caffè e incomincio
a pestare sulla tastiera.
Mi vengono in mente alcune parole
scritte in un post da un amico virtuale:
"Non scrivo quello che sento, metterei a nudo la mia anima.
Cerco nei pensieri degli altri parole vicine al mio sentire "
Io pudica all'inverosimile,
incautamente scrivo ...
Mostro la parte più intima di me ...
I pensieri pensati nella mente
scritti sulla carta sanno di niente.
In questo giorno,
in quelli passati
e forse in quelli futuri,
spesso gironzolo, inciampo e mi perdo.
Nei confini di un giorno la vita scorre
come in un copione
letto e riletto,
con le pagine sgualciate e ormai ingiallite.
Nel film l'attrice viene salvata dall'amore
nel finale " vissero felici e contenti".
Rileggendo le frasi sul video,
le parole si sono rimpicciolite.
Pensieri nella testa sconfinate
portate fuori si sono ridimensionate.
Oggi è sabato preludio del giorno di festa,
il cielo velato si apre al raggio di sole
io provo ancora
ad ascoltare il mio cuore.
Senza tristezze.
Con incerte ... certezze.
(Rosalda Schillaci)

domenica 13 maggio 2012

IL GIARDINO SEGRETO.


A bordo di se stessi
ci si affaccia alle ore.
In preda a desideri
ci si perde.
Si rinasce,
allegri, vitali,
un po' folli.
Illusi di dire le parole
scoprendo che le parole
dicono di loro.
Nella musica,
nella luce del giorno,
tutto è intessuto di vita.
Pensieri e ansie,
nel ritmo della musica,
dondolano costanti.
La domenica emana
un misto di calore e umanità,
uno strano magnetismo
di illusoria libertà.
Nel mattino,
si mostra il futuro:
un nucleo
di speranza e leggerezza,
che ognuno coltiva
come un piccolo giardino.
Chi si difende,
troppo dalla vita,
non sente più niente.
Quando lavori ogni giorno
il cuore diventa un sasso.
Diventa un lusso
fare ciò che ami veramente:
leggere e scrivere.
Con le parole
del tuo giardino segreto
fioriscono i pensieri.
Leggi un romanzo,
come una pausa dalla vita.
Fluttua nella mente,
per ore e ore.
Le pagine girate
da unghie rosicchiate
ti conducono all'alba
dopo una lunga notte.
(Rosalda Schillaci)

venerdì 2 marzo 2012

NEI LIBRI ...

Nei libri cerco paesi lontani.
Tasselli di vita perduta.
Risposte a dubbi insoluti.
Nelle pagine l'inchiostro nero delle parole
descrive infiniti mondi colorati.
Nel rumore della carta
una musica di note sommerge silenzi e ombre.
Non mi sazio di storie.
Una dopo l'altra.
Fino all'ultimo libro ... fino alla parola fine.
Arriverà l'ultimo giorno con pagine ancora da sfogliare?
L'ultimo libro sopra il comodino lo vorrò con me.
Nel paese più lontano.
Tassello di vita perduta.
Risposta all'ultimo dubbio.

All'inferno o in paradiso
candide pagine saranno la mia luce ...
(Rosalda Schillaci)

mercoledì 22 febbraio 2012

Una Donna: Oriana ...

Sono sbocciata fra le bombe. Il loro urlo prorompente mi ha risuonato nelle orecchie. Il fragore, temuto, opprimente, inutilmente, lo scanso, lo ricerco nel mondo. La guerra l'ho vissuta da donna acerba e quando ho potuto sono ritornata sui miei passi per rimestare il suo odio. Dicono, da sempre, che sono coraggiosa, un vero leone. Mi giudicano spudorata, egocentrica e il mio comportamento intessuto di accanita intensità.
Io donna ho vissuto alla pari di un uomo.
Non incasellata in un "Sesso Inutile" donna considerata, in molti paesi, alla stregua di niente.
Moderna "Penelope alla guerra" non mi sono rinchiusa in casa. Anche se a volte mi sarei attardata volentieri fra le pareti calde, accoglienti, con il sottofondo del ticchettio dei tasti della mia vecchia macchina da scrivere; con una pila di taccuini ricchi di appunti. Li preferisco di forma rettangolare con apertura a libro. Una delle mie tante fissazioni. In essi ho segnato le fobie altrui, i sentimenti e la vera personalità di chi ho incontrato. Sì, sono stata spudorata, spesso, alzando la voce ho tirato fuori dalle persone, parole che non avrebbero mai detto. Ad ognuno ho fatto ammettere paure e debolezze ponendomi sempre sul loro stesso piano. Anche quando provavano a intimorirmi. A volte ho inventato frasi che non erano risuonate nell'aria. Mai in mala fede, le avevo lette nei loro occhi, nei loro gesti.
Ho intervistato "La Storia".
Ho messo sotto il riflettore personaggi importanti e sotto la stessa luce mi sono avvolta anch'io.
Andando in giro per il mondo, lontana dalla mia città, Firenze, ho incontrato "Un Uomo".
Nel 1973 recandomi in Grecia ho conosciuto Alekos. Fiero e affamato di libertà. E' vissuto per cercarla,  l'ha trovata quando è morto.
Quando il 5 maggio 1976 avvenne il suo funerale fui l'unica a non mandare fiori. Vissi il mio dolore vestita di nero, stordita dall'odore di duemila corone che appestavano l'aria.
Intanto non riuscivo a non pensare al mio uomo. Il corpo che avevo stretto a me con passione travolgente era immobile. Mi sentivo priva di forza anch'io. La linfa vitale nelle mie vene si era arrestata con il suo respiro. La vita ci ha regalato pochi anni da trascorrere insieme. Attimi fugaci che hanno riempito una intera esistenza. Nulla dura per sempre. Non ho visto i tuoi capelli diventare bianchi.
"S'agapò tora ke tha s'agapò pantote": Ti amo ora e ti amerò sempre ...
 Nel 1975 ho scritto "Lettera a un bambino mai nato". Molti si sono chiesti se fosse un romanzo o una esperienza personale ancora oggi non ve lo svelerò ...
Per vincere il dolore ho continuato a vivere cambiando città. Ho scelto New York non per viverne le frenetiche abitudini nè i suoi abitanti. I miei rapporti con gli altri sono avvenuti spesso al telefono. Uscendo solo per lavoro o per lunghe passeggiate. Ho rifiutato mille inviti a party ...
Trasformandomi in pigra ho incominciato a ospitare nel mio corpo "L'Alieno".
Sapevo di essere giudicata come la giornalista Italiana più famosa nel mondo. Ero stata l'Inviato speciale per eccellenza. Invidiata dalle donne ho occupato lo spazio degli uomini.
 Ho intervistato uomini che prendevano decisioni riguardo al destino del mondo. Sono stata spalla a spalla sul campo di battaglia vivendo da soldato per provare quello che quegli uomini sentivano. Ho toccato con mano dolore, paura, frustrazione, fierezza e sconforto.
Ho dimenticato me stessa. Non ho costruito una famiglia rimanendo sola con i miei fantasmi. Per dieci anni mi sono isolata per combattere la battaglia più dura: il cancro.
Il suo nome lo dico ad alta voce. Non ho paura a nominarlo. Lo sento dentro di me come un animale, un alieno di un altro mondo che mi vuole distruggere. Sì, il nostro è un rapporto fra due nemici che si vogliono distruggere a vicenda. Odio essere malata divento brutta e dimagrisco. Fino al 2001 lotto nel silenzio della mia casa. Poi un attentato a New York. "L'attentato" alle torri gemelle e ritorno a parlare. Suscito ancora scalpore. Non sono una falsa modesta riconosco il mio valore etico e professionale. Sono Una Donna non ho partorito dei figli. I figli sono stati i miei libri. Questo rimane di me al mondo.
Il 15 settembre 2006 ricoprono la mia bara di terra. Ho 77 anni. Lacrime di amici e parenti scorrono su visi addolorati. Nessuno carne della mia carne.
Sulla tomba tre rose gialle nella bara una copia del "Corriere della Sera" e l'ultimo omaggio di un amico.
La mia penna ha finito l'inchiostro ...
E' giunta l'ora di andare . Ciascuno di noi va per la propria strada: io a morire voi a vivere. Che cosa sia meglio, Iddio lo sa. (Platone, Apologia di Socrate.)
(Rosalda Schillaci)

giovedì 16 febbraio 2012

VIVA ...

Una emozione nuova batte. Pulsa nel petto e agita il sangue. Una nuova esperienza mi appaga e mi quieta. E' da tanto che ho scordato me stessa, da troppo tempo ho dimenticato chi sono. Intenta solo al dovere il tempo mi ha vinta. Lo chiamano "stress". Odio questa parola racchiude in essa, in maniera corta, incompleta, in modo troppo sbrigativo ciò che rende infelici. Correre, svolgere compiti frustranti, sopportare l'insopportabile, ed è facile chiudere gli occhi per non vedere, per non vedersi. Si incomincia a non piacersi, con instillante disistima. Si accumulano chili e persone che succhiano energia. Vorresti riposare sotto la coltre di polvere che stagna sui tuoi statici mobili. Opacizza non solo il legno ma anche la tua vita che ... scorre e ... ti annulla. Poi, finalmente, per caso, nuova linfa. Come se qualcuno ti vedesse dall'alto, e incazzato, ti desse un'altra possibilità. Ti regala il dono della scrittura, ti offre in dono occhiali per guardarti ancora. Attraverso le lenti la miopia si attenua, e nitida appare la strada. Con diffidenza e paura provi a lasciarti andare e con stupore scopri che ti piaci ancora. Non tanto ma quanto basta a ... farti sperare. Non puoi sconfiggere il tempo ma puoi provare a sfruttarlo a tuo piacimento. Con sano egoismo. Lo apprendo su un palco polveroso con giovani plasmati dalle mie stesse paure. Mi intenerisco, mi rifletto in loro. Miei mancati figli usciti dall'utero di altre donne mi ridate energia. Ne assorbo il respiro, nel freddo, ricerco il calore. Fra mani fredde, cuori in tumulto mi riscopro forte. Mi quieto e cerco di infondere una calma materna. Io che madre non sono, mi dono. Grata li ringrazio, li porto nel cuore e ritorno al lavoro, agli amici di sempre.
(Rosalda Schillaci)

venerdì 10 febbraio 2012

IL SAPORE DEL SOGNO




Nella luce smorzata,
inquieta scende la sera.
Fluide immagini
senza freni e,
nel sonno mi riscopro a volare,
ad amare chi voglio.
Quiete si spengono suoni e luci.
Mi immergo nella notte.
Appagata e leggera,
sconvolta o serena?
Mi sveglierò ancora con il
sapore di un bacio sulle labbra,
sulla pelle, morbide carezze proibite?
Sognare non è peccato,
peccato è non sognare.
Giudicati da chi mente
a se stesso.
Da chi invidia l'altrui coraggio.
Ombre meschine e vuote,
confinate oltre il velo della realtà.
Ignorali.
Nei sogni conduci chi vuoi,
recati nei luoghi che vuoi.
Lontano dal freddo e dal caldo,
ritroverai finalmente chi sei.
Scrivere non è sognare?
Da sveglia continui a volare.
(Rosalda Schillaci)
(Foto Claudio Masetta Milone)

giovedì 26 gennaio 2012

Oggi ...

Oggi è un buon mattino.
La bellezza di una giornata così
è senza tempo ...
L'aria è fresca e pulita,
le foglie brillano nella luce del sole,
il profumo di narcisi e giacinti si espande,
e il cielo azzurro è un tappeto
per le nuvole di passaggio.
E' un buon mattino
per essere seri.
Voglio osservare la vita
con l'esplosione di tutti i sensi,
senza il bagaglio dei ricordi ...
Voglio essere parte del mondo,
e farmi mille domande
senza mille paure.
La vita è così breve ...
sì ... oggi ...


(Rosalda Schillaci)

(Foto Claudio Masetta Milone)

mercoledì 18 gennaio 2012

Lungo il cammino

Lungo il cammino,
lento o veloce,
sento una voce.
... Mi soffermo
ad ascoltare:
è il vento?
E' il mare?
Lo scopro:
E' un cuore che batte ...
che chiede di amare.
Delicata,
gentile lo sfioro,
me ne innamoro ...
Riprendo il cammino
e passeggio ...
Lungo è il cammino
leggero... con te.

martedì 17 gennaio 2012

Così ...


Tenta di conservarti come sei,
non cambiare per adattarti al nulla.
Custodisci il meglio che hai,
insinualo nelle pieghe dell'anima.
E chissà che vita splendida farai.
... Così rimani
e così ti ricorderò.
Nei giorni amari e lieti,
così ...
(Rosalda Schillaci)

(Foto Claudio Masetta Milone)