mercoledì 28 dicembre 2011

Lettera

Ora che non ci sei più parlo con te. Perchè non l'ho fatto quando eri in vita? Mi manchi. Se avessi un pizzico di magia lo userei per farti tornare da me. Eri tu che tenevi la famiglia unita. Mi mancano i momenti trascorsi con te quando venivi a trovarmi. Mi dicevi - per spiegare le ali devi uscire dal bozzolo- .Io pensavo che peccato dover crescere.
Gli addobbi non brillano finchè non sono sull'albero. Ho tanto freddo vorrei scaldarmi con un tuo abbraccio. Sei stato un bravo genitore. Hai sempre voluto servirmi la vita su un piatto d'argento. Ho vissuto tanti anni con te ma ne avrei voluto trascorrere molti di più. Vorrei una tua carezza.
"Tu spera e il sogno si avvera" ascoltavo nella fiaba di Cenerentola. Io lo desidero con tutte le mie forze ma non accade nulla.
Non ho mai ballato con te. Troppo timidi entrambi e ce lo siamo perso. Ritrosie, paure, pudore ci hanno fatto lasciare troppe cose in sospeso.
Vorrei ripartire dalle basi. Vorrei che la tua vita non fosse racchiusa in poche righe.
Da te ho imparato a vivere nel presente, di non rinviare ciò che va fatto subito. Con il tempo ho accumulato errori su errori, come i chili, difficili da smaltire.
Le stesse paure, le stesse incertezze ci hanno forgiato una fragilità che ha spinto il nostro cuore a chiudersi in se stesso.
Hai sempre cercato di risolvere tutti i miei problemi, facendomi sentire, una eterna bambina protetta in un mondo incantato. Mi hai fatto credere nei miracoli. Ti ho visto reincollare la tua vita quando era andata in pezzi. Eri imbattibile a riparare tutto o quasi...
Non te l'ho mai detto ma sei stato importante per me. Ti sei assentato dalla mia vita e io mi scopro a non saper vivere senza di te. Non vorrò mai crescere, abbandonare il nido.
Sei in un cantuccio del mio cuore.
Corro, annaspo, rincorro la tua assenza.
A casa di mamma apro l'armadio. Ritrovo la tua giacca preferita. L'avvicino al mio viso.
Il tessuto sulla guancia, sento il tuo odore, papà.
Una lacrima scivola sulla guancia, la oltrepassa, viene fermata, asciugata, da una manica.
Come fosse la tua mano ... come ci fossi ancora tu.
Sì, ci sei.
Sei ancora a casa, nei ricordi. Sei dentro di me.
(Rosalda schillaci)

1 commento:

  1. Senza parole...
    Ma l'hai inserita oggi? se inserisci più cose devi fare nuovo post!!!

    RispondiElimina